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“Accès to Opera” la nuova applicazione multisensoriale del Museo dell’Opera del Duomo a Firenze

L’App è rivolta principalmente alle persone sorde. Creata dall’Opera di Santa Maria del Fiore è costituita da 15 video con spiegazioni delle opere e delle sale più rappresentative del museo. I contenuti sono stati creati in collaborazione con persone sorde e narratori in LIS  FIRENZE - L'Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze ha realizzato una nuova applicazione multisensoriale, chiamata “Access to Opera”, che renderà più accessibile la visita al Museo dell'Opera del Duomo a Firenze.  I contenuti sono stati creati in collaborazione con le associazioni culturali Prisma e Comunico e con persone sorde e narratori in Lis (Lingua dei Segni Italiana), che hanno partecipato al progetto fin dall'inizio. Il servizio faciliterà l’accesso alle persone con questa disabilità ma anche con altri tipi di deficit (cognitivo, culturale, linguistico), e sarà anche utile per sviluppare laboratori didattici nelle scuole e workshop laboratoriali.  L’applicazione si può scaricare su tutti i dispositivi mobili ad integrazione di quella già esistente e gratuita del Grande Museo del Duomo. Saranno inoltre messi a disposizione dall’Opera  degli iPad sui quali l’applicazione è già stata installata, sarà sufficiente richiederli alla biglietteria del Museo.  “Accès to Opera”  è solo l’ultima delle iniziative messe in campo dall’Opera per rendere sempre più fruibili e facilitate le visite ai suoi monumenti: Cattedrale di Firenze, Cupola del Brunelleschi, Campanile di Giotto, Cripta di Santa Reparata, Battistero e Museo dell’Opera del Duomo. E’ infatti già attivo dal 2017 il percorso tattileTouchAble, così come numerose sono le attività rivolte alle persone con Alzheimer e altre forme di demenza e per chi se ne prende cura. In particolare il progetto denominatao Co-OPERA-tività, dopo una prima fase di sperimentazione, dall’inizio di quest’anno, è diventato operativo e le persone possono partecipare alle attività, che sono gratuite, iscrivendosi attraverso le strutture residenziali e le famiglie. Infine è in fase di sperimentazione un progetto dal nome Liget rivolto alle  persone con disturbi del neurosviluppo (autismo e vari) e i loro familiari. Luca Bagnoli, Presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, ha spiegato: “Per l’Opera di Santa Maria del Fiore queste iniziative rappresentano un cammino volto a condividere il nostro patrimonio, attraverso un’inclusione sempre maggiore e attenta alle opportunità fornite dalle nuove tecnologie, in modo da permetterne una fruizione attiva sempre più consapevole da parte di tutti i pubblici interessati”.  Mentre Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo, ha affermato: “La bellezza, vitale e misteriosa, è anche guaritrice - afferma Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo - penetra oltre il velo  per toccare l'essere umano, anche se sofferente, nel profondo”.   ...

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